venerdì 25 gennaio 2019

Bologna e il suo alfabeto.

Questa settimana,cari Amici del gruppo,passiamo dalla lettera C......come CAFFE'.

Dalla seconda metà del Settecento,i "caffè" furono luoghi di incontro degli uomini del Risorgimento,che poi furono anche "usati" da intellettuali e artisti,abbandonando le classiche osterie.....Ma non il vino!

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Per tanti secoli,furono le osterie,i punti di riferimento per tanti cittadini,ma dal XIX secolo,furono i "caffè",la novità....la trasformazione sociale,uno slancio innovativo,del fervore di nuovi movimenti,sia politici che culturali.
Il primo caffè,nacque all'angolo fra Via Indipendenza e Via Rizzoli,il Caffè degli Stelloni.

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(caffé Degli Stelloni oggi)

Fu proprio in questo caffè che si riunirono Luigi Zamboni,Giovanni Battista De Rolandis e qualche altro al seguito,per organizzare una generosa ma improbabile rivolta,per "rovesciare"il governo pontificio.Un atto quello,che portò a una sola e unica dimostrazione che portò alla morte di due di quei protagonisti.
Altri caffè,nati in quell'epoca,ebbero fama di "covi"risorgimentali,durante il governo papalino-austriaco,tra i quali il Caffè Apollo,dove oggi vi è il Ristorante Cesarina,e il Caffè della Fenice che aveva una saletta riservata dove si riunivano i "ribelli"Minghetti Aglebert, Gioacchino Pepoli e altri,con una uscita segreta in caso di irruzione della polizia.
Un altro caffè fece storia nella nostra città,il Caffè dei Grigioni,dove proprio lì,nell'agosto del 1848,sarebbe scoppiata la scintilla della rivolta bolognese contro gli austriaci.
Questo locale si trovava sotto il portico della Gabella( Via Ugo Bassi) ed era uno dei locali preferiti di Giosuè Carducci,che ricordava sempre di come quel luogo fosse stato frequentato anche da Ugo Foscolo e Vincenzo Monti.
Un altro caffè,che era noto per i ritrovi quasi prettamente politici,era il Caffè San Pietro(foto di copertina)all'angolo di Via Indipendenza con Via Altabella,ed era aperto giorno e notte e fù un importante punto di riferimento per i risorgimentali liberali e antipapalini.Con il tempo,divenne poi un luogo "tranquillo",per incontri tra intellettuali e cittadini semplici.
Un altro caffè importante,dove l'eleganza e la raffinatezza lo rendeva unico,era il Caffè delle Scienze,in Via Farini,angolo Castiglione,una meta imprescindibile per il mondo culturale e intellettuale,così come il Caffè dei Servi in Strada Maggiore.
Oltre ai caffè sorti vicino ai teatri e frequentati dal mondo dello spettacolo,non si possono dimenticare tra i tanti, il Bar Vittorio Emanuele,in Piazza Maggiore,il Bar Venezuela in Via San Vitale all'angolo con Via Zamboni,in elegante stile liberty,il Bar dei Notai,il Caffè del Pavaglione in Piazza Galvani,altro luogo preferito di Giosuè Carducci.
(fonte"Il Resto del Carlino/Marco Poli)

                                                                  Vincenzo Coppola

venerdì 18 gennaio 2019

Bologna e il suo alfabeto.

B......come Bologna.........e il BARACCANO.

...Il conservatorio che ospitò migliaia di fanciulle ,dove tessevano e ricamavano per formarsi la dote.
E' la chiesa più nota e amata,delle 12 sorte accanto le mura......

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La chiesa della Madonna del Baraccano,fu la prima costruita,delle 12 chiese in totale,che si trovavano a ridosso delle mura,tutte dedicate alla Madonna,è una delle poche rimaste,e come tutte le altre,fu edificata dove era presente una immagine mariana,che il popolo riteneva miracolosa.
All'inizio,l'immagine era protetta da una semplice cappella,poi in seguito si costruiva la chiesa,e così fù anche per la Madonna del Baraccano,che nell'anno 1512,un miracolo attribuito a questa Madonna,fece decidere la costruzione della chiesa stessa con portico antistante.
Nel 1682,fu poi aggiunta la maestosa cupola.La denominazione "Baraccano",significa contrafforte e deriva dalla posizione,appunto a ridosso delle mura.
Questa chiesa,sviluppata in lunghezza,ma poco profonda,conserva il dipinto della Madonna,opera di Lippo di Dalmasio,ritoccata poi da Francesco del Cossa,per volere di Giovanni II Bentivoglio.

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Per una tradizione,venne attribuita alla Madonna del Baraccano,il titolo Madonna della Pace,dove gli sposi,dopo la cerimonia nuziale si recavano e recano ancora,in questa chiesa "a prendere la pace"(io fui uno dei tanti ad andare).

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Ma il Baraccano,fino all'anno 1969,fu anche famoso un conservatorio,che aveva lo scopo di "coservare"l'onore e la purezza delle fanciulle,ma l'edificio originariamente ebbe la funzione di ospedale per pellegrini e solo nel 1491 fu ampliato per volontà di Giovanni II Bentivoglio( che su alcune colonne del portico,si vedono ancora il simbolo dei Bentivoglio) e completato dal magnifico voltone.
Il conservatorio del Baraccano così,fù fondato  nell'anno 1528,allo scopo di accogliere fanciulle di bell'aspetto,ma provenienti da famiglie povere,non in grado di dotare la figlia.Per entrare,le fanciulle dovevano avere una età compresa tra i 10 e 12 anni,dovevano essere sane,non avere difetti fisici e graziose,e queste ragazzine poi,per "guadagnarsi"la dote,svolgevano alcuni lavori tipo la tessitura della seta o il ricamo,la confezione di indumenti.Così,ciò che guadagnavano veniva  poi accantonato.
Il conservatorio del Baraccano,era una istituzione laica,amministrata da personalità del mondo economico,quindi per finalità e funzionamento era considerato un vero e proprio istituto di previdenza.
Ospitava non più di 40-70 fanciulle per un massimo di 7 anni,trascorsi i quali,la ragazza o prendeva i voti o si sposava.
Il futuro marito doveva essere bolognese,di buona famiglia e con un mestiere sicuro.Se con la dote la coppia acquistava un appartamento,questo doveva essere intestato alla donna e al Baraccano: una sicurezza per togliere eventuali"illusioni" ai"cacciatori di dote".
(da fonte il Il Resto del Carlino di Marco Poli)

                                                                            Vincenzo Coppola

sabato 12 gennaio 2019

Bologna e il suo alfabeto.

Cari Amici del gruppo,vorrei riproporvi,questa rubrica,curata dallo storico Marco Poli(da fonte"Il Resto del Carlino"),mettendovi a conoscenza,di periodi storici-culturali-sportivi o quant'altro riguarda la nostra città: BOLOGNA.

La mia rubrica settimanale,si intitolerà"Bologna e il suo alfabeto".
Ogni lettera dell'alfabeto,corrisponde a fatti o eventi storici,che la nostra città ha vissuto nelle varie epoche.
Iniziamo subito dalla prima lettera vocale dell'alfabeto appunto.

A)   Archiginnasio

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Sorta per volere di Papa Pio IV,che ne decise la costruzione dell'edificio.
I nostri simboli di Bologna,oggi,sono le Due Torri,il"Gigante"Nettuno,invece,nei secoli scorsi,la nostra città era nota addirittura nel mondo,per la sua Università.
Ecco che l'Archiginnasio, prima sede dell'università,per diritto,dovrebbe essere il vero simbolo della nostra città.
La costruzione dell'Archiginnasio,termine che significa"la prima scuola",iniziò nell'anno 1562 e venne finito e inaugurato in ottobre del 1563,il giorno 21 per la precisione.
Ma la vera nascita dell'università bolognese,iniziò parecchi anni prima,esattamente nel 1088,per iniziativa privata.Cominciarono i grandi giuristi, a insegnare agli studenti, chiedendo loro il pagamento della retta, svolgendo l'attività, nelle loro abitazioni, che si trovavano nella zona dove poi sorse l'Archiginnasio.In quella stessa zona poi, in seguito, nacquero botteghe di librai, sarti,fabbri,calzolai,e nei due secoli successivi furono ospitate altre sedi di docenti,presso San Procolo,San Domenico,San Francesco e San salvatore.
Durante la costruzione di San Petronio(1390),i responsabili della fabbrica(fabbricieri),costruirono anche un edificio lungo il Pavaglione,in continuità con l'Ospedale della Morte,apposta per ospitare le botteghe e le aule dei docenti delle sette scuole, dietro il pagamento di un affitto.
A quel punto, fu necessario"sfrattare"le prostitute,che esercitavano a quell'epoca, in quella zona.
Si decise così, di costruire l'Archiginnasio, tenendo però conto, della situazione culturale-economica del momento, così che, il nuovo edificio, fu limitato a inglobare quello che già esisteva.Fù di Antonio Morandi il Terribilia,l'autore dell'Archiginnasio con il portico di 30 arcate, a riuscire ad ammortizzare i costi.I costi furono finanziati dalla Gabella Rossi,grazie ai dazi sulle merci in entrata e in uscita, e la cifra stanziata fu esattamente di 63.862 lire.
Quando fù resa nota la volontà di Papa Pio IV,di procedere con la costruzione dell'Archiginnasio,ci furono "voci",di un probabile espediente per bloccare l'espansione della Basilica di San Petronio  ,impedendo così di superare quella di San Pietro a Roma.
Difatti,i fondi dei lavori per completare la Basilica,diventavano sempre più difficili da trovare(ne è la prova la facciata incompiuta),così i Fabbricieri, non vedendo più soldi cominciarono a protestare, ma limitandosi a chiedere o la proprietà dell'Archiginnasio o un rimborso sotto forma di affitto, che alla fine il Papa concesse.
Ma una cosa....non mi torna.......Ma non erano stati gli stessi Fabbricieri,a costruire le sette scuole, bloccando l'espansione della Basilica di San Petronio?..........
Dal 1564 iniziò la consuetudine di collocare gli stemmi di allievi e docenti, ne furono realizzati ben 7.000,ma ne restano circa 5.950.
Seguì nel 1634 la costruzione del Teatro Anatomico,poi nel 1803,con il trasferimento dell'università a Palazzo Poggi,l'Archiginnasio divenne sede della più importante biblioteca civica italiana.

.......Il 29 gennaio 1944,durante un bombardamento,l'Archiginnasio venne gravemente danneggiato.....

L'Archiginnasio aveva due aule magne: la prima è "diventata sala di lettura",la seconda fù
denominata"Stabat Mater"a ricordo della prima opera omonima di Gioacchino Rossini(18 marzo 1842)diretta da Gaetano Donizetti.

                                                             Coppola Vincenzo