......Nonostante tutto i bolognesi rimasero affezionati alla loro piccola Gerusalemme. Tra il 1400 e il 1800 il complesso raggiunse il suo massimo sviluppo, e tranne piccole modifiche è giunto intatto ai nostri giorni. In particolare qui possiamo osservare la più antica, e si suppone più fedele, ricostruzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Grazie alle testimonianze dei cavalieri crociati il sepolcro venne ricostruito nelle stesse forme e proporzioni di quelle che l'imperatore bizantino Costantino IX Monomaco aveva eretto a Gerusalemme nel 1050, che a sua volta replicava quanto più fedelmente possibile il disegno dell'originale.
Qualche curiosità!
Nella cripta di San Giovanni Battista c'era (e c'è ancora) una colonna che venne portata dal vescovo Petronio di ritorno dalla Terra Santa e che documenta l'altezza di Gesù Cristo (circa un metro e settanta).
Nella stessa chiesa una pietà in cartapesta ricorda le quaresime del '700, quando le beghine facevano il giro delle taverne sequestrando i mazzi di carte da gioco, che portavano poi a macerare per riprodurle in immagini sacre a remissione dei peccati commessi da mariti e figli.
Sulla facciata della chiesa del Santo Sepolcro resta il segno di un'altra leggenda: una pietra nera così lucida che le donne vi si specchiavano. Indignato per tanta vanità un santo eremita fece un incantesimo e da quel giorno le donne non viderò più i loro volti ma i loro peccati. Il vescovo proibì allora a tutti ad avvicinarsi alla pietra, e prodigiosamente la pietra diventò così opaca da non riflettere più nulla.
Il Santo Sepolcro era la tomba scavata nella roccia dove venne deposto il corpo di Gesù Cristo. Il sepolcro originario, quello di Giuseppe di Arimatea, venne distrutto nell'anno 135 quando l'imperatore Adriano fece radere al suolo Gerusalemme a seguito della rivolta del 132. L'operazione venne eseguita dalla XXII Legione, che in seguito venne spostata sul limes e ampliò il piccolo avamposto di Mogontiacum, l'attuale Magonza.
Fu l'imperatore Costantino I che a seguito del concilio di Nicea del 325 ordinò l'edificazione di una chiesa nei luoghi della passione di Gesù Cristo. La pietra in cui fu scavato il Santo Sepolcro venne chiusa da un piccolo edificio: l'edicola dell'Anastasis, chiesa consacrata nel 335.
Qua si conclude questo"viaggio",di uno dei complessi storici più appassionanti e intriganti che la nostra Bologna ci ha "consevato e regalato",e che ne fà e continuerà a fare,Tesoro sia artistico che religioso.
Vincenzo Coppola
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